Rebelde - Ribelle

José Benlliure. La barca de Caronte (1919). Valencia, Museo de Bellas Artes

"Caronte : yo seré un escándalo en tu barca.
Mientras las otras sombras recen, giman o lloren,
y bajo tus miradas de siniestro patriarca
las tímidas y tristes, en bajo acento, oren,
yo iré como una alondra cantando por el río
y llevaré a tu barca mi perfume salvaje
e irradiaré en las ondas del arroyo sombrío
como una azul linterna que alumbrara en el viaje.
Por más que tú no quieras, por más guiños siniestros
que me hagan tus dos ojos, en el terror maestros,
Caronte, yo en tu barca seré como un escándalo.
Y extenuada de sombra, de valor y de frío,
cuando quieras dejarme a la orilla del río
me bajarán tus brazos cual conquista de vándalo."   Juana de Ibarbourou.
Caronte: io sarò uno scandalo sulla tua barca. 
Mentre le altre ombre pregheranno, gemeranno o piangeranno, 
E sotto il tuo sguardo da sinistro patriarca 
Timide e tristi, sottovoce, supplicheranno, 
Io andrò come un’allodola cantando lungo il fiume 
E inonderò la tua barca col mio profumo selvaggio, 
E illuminerò le onde dell’oscuro ruscello 
Come una lanterna azzurra che illumini il cammino. 
Per quanto tu non voglia, per quanti sinistri lampi 
Mi lancino tuoi occhi, maestri di terrore, 
Caronte, io sulla tua barca sarò come uno scandalo 
Ed esausta d’ombra, di coraggio e di freddo, 
Quando vorrai lasciarmi sulla riva del fiume 
Saranno le tue braccia a depormi come conquista di vandalo. 
 
«Caron, non ti crucciare: 
vuolsi così colà dove si puote 
ciò che si vuole, e più non dimandare»  Inferno III - 94,96

1 commento:

larcò ha detto...

http://www.luzappy.eu/lirica_moderna/piccolo_testamento.htm

Solo quest’iride posso
lasciarti a testimonianza
d’una fede che fu combattuta,
d’una speranza che bruciò più lenta
di un duro ceppo nel focolare.
Conservane la cipria nello specchietto
quando spenta ogni lampada
la sardana si farà infernale
e un ombroso Lucifero scenderà su una prora
del Tamigi, del Hudson, della Senna
scuotendo l’ali di bitume semi-
mozze dalla fatica, a dirti: è l’ora. Montale